I cani che si portano a spasso da soli

Guido in centro abitato, velocità di marcia 30km/h al massimo perché le strade sono strette, tengo d’occhio i bambini sul marciapiede a lato della strada, oggi sembrano anche tranquilli, all’improvviso con la coda dell’occhio lo vedo sbucare dalla porta di una casa e venirmi incontro, inchiodo mi butto di lato e in preda alla tachicardia proseguo: anche stamattina il cane del condominio accanto è ancora vivo. Lo stesso iter a giorni alterni, in base agli orari di lavoro dei proprietari.

Bisogna sapere che negli ultimi anni diversi studi hanno rivelato che i cani sono intelligenti e sanno provare emozioni; proprio per questo molti proprietari li reputano talmente in gamba che la mattina mentre loro si fanno la barba gli infilano 5 euro nel taschino del cappottino aprono la porta e li mandano a fare colazione al bar… da soli. Questi piccolini attraversano la strada di corsa senza ovviamente passare per le strisce pedonali perché dopo essersi tenuti i bisognini tutta la notte la soluzione più ovvia è quella di fare il percorso più breve per arrivare al parchetto dove possono espletare alle loro funzioni corporee prima di andare a prendere cappuccio e brioche.

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Questa gitarella mattutina però ragionandoci sopra non è poi così salutare per i nostri amici a quattro zampe perché oltre al rischio effettivo di non riuscire ad arrivare dall’altra parte della strada, per quanto triste, non sempre chi guida riesce a fare una manovra salvavita in extremis, comporta una serie di altre problematiche. L’esagerata stima nelle capacità del proprio cane va ad incidere sulla vita quotidiana di tutta la comunità.

 

In primo luogo, anche se il cane sa portarsi a spasso da solo non vuol dire che sia anche munito degli appositi sacchettini igienici che tornano molto utili per raccogliere i propri bisognini da solo. Se questi ultimi indipendentemente dalle dimensioni del cane restano nel parchetto incustoditi giocano a sfavore di tutti. In breve tempo l’ingresso al parchetto sarà vietato a tutti i cani, come recentemente accaduto in un paese della zona dove tutte le aree verdi non sono più accessibili, proprio perché eserciti di genitori e cittadini ne hanno “le scarpe piene”.

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Tralasciando il motivo igienico e civile, il cane che si porta a spasso da solo costituisce un problema anche per chi passeggia, con il proprio cane o senza. Essendo il cane un animale sociale viene attratto dal mondo intorno a lui, portandolo a muoversi o dirigersi verso le persone o altri suoi simili. Nel momento in cui questo avviene chi è di passaggio non può conoscere il suo carattere e il suo modo di approcciarsi con persone ed animali. La situazione forse è più rischiosa di quando arrivano i proprietari col cane al guinzaglio che ti portano in bocca il cane dicendo perché a loro almeno puoi chiedere di non essere avvicinato mentre al malcapitato cane di turno puoi dire quello che vuoi ma probabilmente non ti ascolterà.

Vediamola dal lato di un cane che ogni mattina si alza e il proprietario lo mette alla porta per permettergli di uscire senza badare alla scritta lampeggiate sulla fronte del cane: “Ma tu vieni con me? Perché sai ci sono strade da attraversare e le persone che guidano le auto non sempre possono vedermi”. Poi il disagio di quella porta che si chiude dietro di lui, è solo, esce dalla casa ma non sa distinguere una strada dal marciapiede quindi attraversa. Arriva al parchetto dove ci sono molti odori da coprire e l’erba è bella fresca, il luogo adatto per certe cose, ma all’improvviso vede delle persone sedute sulla panchina che lo guardano con indifferenza. Decide di avvicinarsi per una carezza ma viene scacciato in malo modo. Si sposta, vede altre persone a passeggio con i propri compagni di vita prova ad avvicinarli, ma riceve un ringhio, ma non demorde: “Loro sono felici e in compagnia continuo a seguirli vanno in un bel posto”. Ma ad un certo punto la famiglia entra in casa e lui rimane nuovamente chiuso fuori, solo. Si raggomitola ed aspetta di entrare in casa.

Stanco di aspettare rientra, deve ritrovare la via di casa, annusare il terreno e l’aria, sperare di non essere investito, torna chiama i proprietari e rientra, anche oggi è sopravvissuto.

Se pensate che questo non possa accadere sappiate che succede ogni giorno, è successo anche a noi. Sono state allertate le autorità ma: “Il cane è morto? No? Lo avete preso? No? Non possiamo farci nulla nemmeno se mi date l’indirizzo di dove abita”. Le risposte lasciano a desiderare tanto anche se venisse riportato a casa il giorno seguente sarebbe nuovamente solo.

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La storia dei cani che si portano a spasso da soli purtroppo è una realtà in aumento, sembra che avere il cane oggi, magari adottato, sia un requisito fondamentale per potersi approcciare alla società. Non sempre però le buone azioni o gli acquisti vengono ragionati e calcolati anche con l’effettiva disponibilità di tempo che una persona realmente possiede e ai sacrifici che si è disposti a fare come non è vero che l’impegno dipende dalla taglia del cane. Il cane di taglia piccola farà solo i bisogno più piccoli rispetto ad uno di taglia grande ma bisognerà sempre accompagnarlo fuori quei dieci minuti per passeggiare e raccogliere quello che semina.

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Se non siete disposti ad accompagnare il cane in passeggiata o a passare del tempo con lui non adottate, non comprate, avere un cane non è un obbligo morale, deve esserci il piacere viverlo nel bene e nel male, di fare sia le cose divertenti che quelle noiose, avere un cane è anche portare rispetto per la società che ci circonda.

Con l’occasione saluto anche tutti i cani che si portano a spasso da soli del quartiere: Mirino e i suoi due fratelli, la cagnolina bianca dal giubbottino rosa, il tenero meticcio che ha dormito tutta la notte sotto il furgone per aspettare Anja e tutti gli altri cani che in questi anni ci hanno fatto riflettere su quanta fatica costi amolte persone prendere un guinzaglio per portare a spasso il cane.

Stefano

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